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cinema modernissimo
luogo:bologna, italia
progetto:modernissimo srl, artistic curator giancarlo basili
committente:fondazione cineteca di bologna
progetto illuminotecnico:marionanni, Viabizzuno
riapre le porte il cinema modernissimo, un’operazione di restituzione alla città di un luogo sparito da quindici anni, eppure rimasto nella memoria dei bolognesi. questo restauro chiude un cerchio: vengono riportati in vita due mondi sotterranei, il sottopasso di via rizzoli, che è già diventato uno spazio espositivo permanente, e il cinema modernissimo, suggellando quella dimensione culturale importante, simboleggiata da un tratto di via emilia, che la riapertura degli spazi rende visibile al pubblico, portandoci alla memoria la storia plurimillenaria della città. il cinema modernissimo si colloca oggi in uno spazio nato all’inizio del novecento. il primo progetto di realizzazione di un teatro sotterraneo risale infatti al 1912. all’interno del grande progetto di rinnovamento del centro di bologna, si gettano le fondamenta di palazzo ronzani: un edificio polifunzionale, baluardo della modernità bolognese, nato dall’avveniristico progetto dell’architetto e scenografo gualtiero pontoni su commissione di alessandro ronzani, noto industriale dell’omonima birra di casalecchio. il teatro sotterraneo, dotato di un duplice accesso da via rizzoli e da piazza re enzo, contava circa duemila posti ma, viste le sue peculiarità architettoniche e strutturali, ebbe numerosi problemi legati ai permessi e aprì nel 1921. il progetto di riqualificazione del teatro, cominciato nel 2014, è stato sottoscritto dal comune di bologna, dalla fondazione cineteca di bologna e da emmegi cinema, proprietaria dell’immobile. gli anni seguenti hanno visto la fondazione della società modernissimo avviare la sfida progettuale che ha iniziato a prendere forma dal 2020 con l’inizio dei lavori. il progetto artistico è stato curato da marionanni e il progetto della luce è stato sviluppato da marionanni con Viabizzuno. il sapore che si respira, percorrendo il sottopasso che unisce la città alla città sotterranea, è autentico. per viaggiare nel tempo fino al modernissimo delle origini, il ruolo di curatore artistico è stato affidato a giancarlo basili, scenografo tra i più autorevoli del cinema italiano. gian luca farinelli, direttore della cineteca di bologna ha raccontato le motivazioni di questa scelta: “perché uno scenografo e non un architetto? perché la struttura architettonica del modernissimo era già data, mentre noi avevamo bisogno di un artista che ci facesse sognare e facesse del modernissimo il luogo della sorpresa, ci facesse entrare in quest’atlantide del cinema”. giancarlo basili ha seguito un doppio binario: da un lato, ha mantenuto le tracce originali rimaste; dall’altro lato, partendo dalle poche fotografie e dai molti disegni del progetto dell’epoca, ha immaginato la realizzazione di un sito di straordinaria bellezza che celebrasse il cinema, mantenendo il sapore di cento anni fa. il doppio volume architettonico, sotto lo storico palazzo ronzani, è una macchina del tempo. ogni dettaglio storico è stato mantenuto e coniugato a una lettura contemporanea degli spazi tramite l’illuminazione Viabizzuno – dando vita a un connubio unico tra passato e futuro. l’emblema di questa unione, da un punto di vista illuminotecnico, è il lampadario a sospensione che domina in quattro punti la sala principale. la forma affusolata originaria e la storica base ottagonale, in ottone, sono state mantenute con un tocco di modernità conferito dall’imponente semisfera di luce di 1,2 m che riempie la cavità del lampadario. i corrimani ai lati della grande sala racchiudono anch’essi autenticità storica, alta tecnologia e funzionalità grazie alla luce integrata Viabizzuno, che guida gli spettatori senza essere protagonista. l’elegante foyer dal sapore liberty è impreziosito da traccia sistema con luce integrata che compone le librerie, in cui sono esposti oggetti cinematografici di rilievo come cineprese d’epoca e riconoscimenti internazionali come il leone d’oro a marcello mastroianni. i corridoi accompagnano gli spettatori in un viaggio nella storia del cinema, diventando luogo espositivo grazie alle locandine d’epoca illuminate da cornici luminose Viabizzuno. il progetto della luce ha riguardato anche gli altri locali antistanti il foyer: nel caffè pathé, traccia sistema con faretti integrati crea un ambiente accogliente senza trascurare la funzionalità richiesta dallo spazio, mimetizzandosi tra i volumi dell’architettura, mentre bicchieri e bottiglie trovano spazio nel retro del bancone su mensolona con micromen. nelle nicchie che espongono fotografie dello spazio prima del restauro si celano lame di luce di c2 integrato nel sistema 094. l’area dedicata alle toilette è dominata da una lunga parete di piastrelle che compongono la scritta “cinema modernissimo” illuminata da n35 sospensione, mentre nel corridoio sono integrati nel cartongesso i faretti intè. i lavori di ristrutturazione hanno riportato alla luce un altro elemento della storia della città: il cinema modernissimo si trova infatti in prossimità del decumano massimo della bononia romana. il basolato rinvenuto è stato quindi integrato nello spazio del cinema e valorizzato tramite microtraccia con faretto 38. il cinema modernissimo è un viaggio nella storia, nella cultura, nell’arte e nella tecnologia.

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